Uscire dall’euro? «Non è più il momento». I candidati esterni? «Rafforzeranno il nostro gruppo». Il suo ruolo? «Tutelare il Movimento dagli approfittatori». Luigi Di Maio presenta così a Porta a Porta il nuovo M5S a sua immagine e somiglianza. E attacca il Pd per la vicenda dei rifiuti di Roma: «È sempre successo che in un periodo di picco come le ferie, Roma mandasse i rifiuti in altre regioni. Dico al Pd: smettetela di fare campagna elettorale sulle spalle dei romani».
Di Maio inciampa sull'euro: «Uscire? Voterei sì»
Il capo politico dei 5 Stelle fa un ennesimo passo lontano dall’antieuropeismo di qualche mese fa e rassicura l’elettorato che non ci saranno strappi: «Non credo che sia più il momento per l’Italia di uscire dall’euro, perché l’asse franco-tedesco non è più così forte e spero di non arrivare al referendum sull’euro che comunque per me sarebbe una extrema ratio». Nella sua prospettiva, Di Maio immagina un 5 Stelle vincente, che va a governare: «Se saremo quelli con più voti non vedo alternative, credo che il presidente Mattarella debba dare l’incarico a chi è in grado di costruire una maggioranza». Naturalmente, la questione che si pone è come faranno a crearla questa maggioranza, vista la nota allergia alle alleanze con gli altri partiti: «Se non avremo la maggioranza, il mio appello, la sera delle elezioni, sarà rivolto ai gruppi, per avere una maggioranza che sostenga una squadra di governo che annunceremo prima del voto. Non voglio cambi di casacca: farò appelli ai gruppi, con incontri trasparenti».
Per ottenere un buon risultato, Di Maio ha aperto il Movimento, finora blindato ai soli iscritti di lungo corso, anche a personalità esterne, nonostante i molti mugugni: «Faccio un appello alle migliori persone che hanno voglia di fare. Se volete cambiare questo Paese, il M5S è aperto. E ho apprezzato che anche chi ha tanto da perdere si metta in gioco con le parlamentarie. Le farà anche Gregorio De Falco». Allusione alle polemiche nate per un vecchio post del comandante De Falco contro Alessandro Di Battista: «Ho sentito De Falco — spiega Di Maio — e mi ha detto che era solo una battuta». Il capo dei 5 Stelle prova a ridimensionare il ruolo di Davide Casaleggio: «Non ha incarichi decisionali, manda solo avanti Rousseau, a costo zero». E lancia alcuni temi per la prossima legislatura: l’introduzione in Costituzione del vincolo di mandato per i parlamentari; un programma di «investimenti ad alto deficit, con grandi opere»; e il reddito di cittadinanza, grazie al quale «nessuno sarà mai più sotto la soglia di povertà».